L’ANSIA

Il disturbo d’ansia generalizzata è una malattia associata ad ansia e preoccupazioni eccessive, che possono incidere notevolmente sulla vita personale, familiare e lavorativa di chi ne soffre. Per una diagnosi corretta, questa condizione di apprensione deve presentarsi per la maggior parte delle giornate e per un periodo continuativo di almeno 6 mesi1 (DSM-V).  Questa patologia colpisce il 3,7% della popolazione mondiale1 ed è più diffusa nei Paesi ad alto reddito2.

In Italia il disturbo d’ansia generalizzata ha un impatto elevato:

  • colpisce circa 300.000 di persone con prevalenza a 12 mesi (5 persone su 1000)3
  • il sesso femminile ha il doppio delle probabilità di soffrirne (soprattutto intorno ai 30 anni) 3
  • il 51% delle persone che ne soffrono mostra gravi disabilità in alcuni aspetti della vita domestica, lavorativa, relazionale o sociale2

Questo disturbo si manifesta attraverso una preoccupazione sproporzionata rispetto alla norma e crea una sofferenza continua che ha forti ripercussioni sulla quotidianità3.

Chi ne soffre convive con uno stato continuo di apprensione e tensione: la preoccupazione eccessiva viene riversata su diversi ambiti e situazioni della vita, della persona stessa ma anche dei suoi cari e può riguardare la salute, gli aspetti finanziari, ma anche le performance lavorative o scolastiche. È uno stato di allarme cronico, di continua apprensione, una costante attesa che succeda qualcosa di negativo.


Il disturbo d’ansia generalizzata ha un’evoluzione cronica, con un’alternanza tra fasi di miglioramento e peggioramento ed è comunque considerato un disturbo di lunga durata1.

    Sintomi Fisici
    • tremori
    • tensioni muscolari
    • respiro affannoso e accelerato
    • sudorazione
    • tachicardia
    • disturbi gastrointestinali
    • disturbi del sonno (insonnia, risvegli notturni frequenti)
    Problemi cognitivi
    • difficoltà di concentrazione
    • facile distraibilità
    • difficoltà a memorizzare
    • irritabilità
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Chi soffre di questo disturbo d’ansia, a causa dei sintomi fisici che lo caratterizzano non pensa di avere un disturbo mentale. Si rivolge pertanto al medico, o a uno specialista, per cercare di risolvere proprio questi sintomi e in molti casi  la consulenza psichiatrica viene richiesta solo in un secondo momento, dopo che le analisi cliniche e strumentali non hanno portato a diagnosi specifiche.

In molti casi, tuttavia, prima che si giunga ad una diagnosi psichiatrica e quindi alla sua gestione clinica, molte delle persone che ne soffrono iniziano a far un uso improprio di alcol o di farmaci (ansiolitici, antidolorifici, stimolanti o ipnotici), come automedicazione, che possono indurre la comparsa di ulteriori problemi.

Si stima che il 71% dei casi non sia stato identificato dai medici di base e una delle cause è la forte sovrapposizione dei sintomi con quelli di altri disturbi d’ansia e disturbi dell’umore.4

Grazie a una cura farmacologica e al supporto delle persone care e di professionisti, i sintomi dell’ansia possono essere gestiti per migliorare la qualità di vita di chi ne soffre.5

Chi soffre di un  disturbo d’ansia come quello dell’ansia generalizzata, non riesce a controllare gli stati fisici e psichici che la investono. Come per altre patologie anche da questi disturbi è possibile guarire. Ma per fare questo, oltre alle diagnosi corrette e alle cure adeguate, è importante la rottura dei pregiudizi da parte degli altri.

Frasi e comportamenti generati con facilità e dettati dalla poca conoscenza della patologia.

Per questo è importante una corretta informazione… per poter “rompere” sia i pregiudizi sia l'isolamento nel quale queste persone, e i loro cari, vivono.

  1. DSM-V
  2. Ruscio AM, Hallion LS, Lim CCW, Aguilar-Gaxiola S, Al-Hamzawi A, Alonso J, et al. Cross-sectional comparison of the epidemiology of DSM-5 generalized anxiety disorder across the globe. JAMA Psychiatry. 2017;74(5):465–475.
  3. https://studicognitivi.it/disturbo/disturbo-ansia-generalizzata-dag/#:~:text=Negli%20altri%20paesi%20le%20percentuali,ESEMeD%2C%20Prevalenza%20dei%20Disturbi%20Mentali
  4. Vermani M, Marcus M, Katzman MA. Rates of detection of mood and anxiety disorders in primary care: a descriptive, cross-sectional study. Prim Care Companion CNS Disord. 2011;13(2):PCC.10m01013.
  5. Bandelow B, Michaelis S, Wedekind D. Treatment of anxiety disorders. Dialogues Clin Neurosci. 2017;19(2):93–107.

LA SCHIZOFRENIA

La schizofrenia è un disturbo psicotico, spesso di lunga durata, che può portare a evidenti alterazioni nella percezione della realtà da parte della persona che ne è affetta e rappresenta una delle prime 10 cause di disabilità in tutto il mondo1.

In Italia la schizofrenia ha un impatto elevato:

  • colpisce circa 600.000 persone2
  • può esordire anche nei preadolescenti o durante l’adolescenza3
  • ha una frequenza simile tra donne e uomini, ma questi ultimi tendono a svilupparne prima i sintomi4
  • ha un’influenza notevole sulla vita dell’individuo e su quella della sua famiglia5.

La schizofrenia non è rara: circa una persona su cento ne sperimenta nella propria vita almeno un episodio. La sua gravità e l’andamento variano molto da un individuo all’altro e nelle diverse fasi del suo decorso possono predominare sintomi positivi o negativi. Ma quando è associata ad abuso di alcol e sostanze stupefacenti, presenta un maggiore rischio di manifestazioni psicotiche e un peggiore andamento clinico5.

La sua causa è ancora oggi sconosciuta, ma vi è una forte evidenza di componenti genetiche e ambientali. È accertato però che non esiste un unico fattore scatenante, ma devono concorrere diversi elementi perché si manifesti. Contrariamente a quanto si possa pensare, non sono solo eventi negativi, come un lutto o la separazione da una persona cara, a influire sulla manifestazione della malattia. Anche eventi gioiosi come un matrimonio o la nascita di un figlio possono diventare fattori scatenanti, così come lo “stress cronico” derivante, per esempio da un sovraccarico lavorativo5.

I sintomi spesso non vengono immediatamente riconosciuti ma una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo migliorano l’andamento della malattia.

La diagnosi si basa sui sintomi e sul decorso della malattia e il trattamento consiste:

  • in una terapia farmacologica
  • in una terapia cognitiva
  • in una riabilitazione psicosociale6

È decisivo il colloquio approfondito con uno specialista ed è fondamentale il ruolo della famiglia nell’osservazione del comportamento del paziente.

La schizofrenia è una malattia e come tale va compresa e rispettata.

Ma ancora oggi le persone che ne sono affette e i loro cari subiscono spesso il peso dei pregiudizi degli altri. Per questo è importante che tutti siano correttamente informati per rompere questi pregiudizi e l'isolamento nel quale le persone con schizofrenia e le loro famiglie vivono, così da sostenerli nel percorso di terapia7.

  1. World Health Organization. Schizophrenia fact sheet. 2016.
    (http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs397/en/)
  2. https://www.istitutodipsicopatologia.it/di-cosa-ci-occupiamo/schizofrenia/
  3. Hoffmann A et al. Int J Mol Sci. 2018 Nov 30;19(12):3829.
  4. Tsuang MT, Farone SV. Schizophrenia. Second edition. Oxford University Press Inc., New York: 2005.
  5. https://www.lundbeck.com/content/dam/lundbeck-com/europe/switzerland/06-downloads/am_patientenbroschueren/abil_patientenbroschuere_schizophrenie_update_2019_i_20191211.pdf.coredownload.pdf
  6. https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-psichiatrici/schizofrenia-e-disturbi-correlati/schizofrenia
  7. https://www.paginemediche.it/medicina-e-prevenzione/disturbi-e-malattie/schizofrenia


LA DEPRESSIONE

La depressione rappresenta una condizione clinica grave e invalidante al punto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità la identifica come la causa principale di disabilità in tutto il mondo.

Oggi le persone che ne soffrono a livello mondiale sono oltre 300 milioni e si stima che nel 2030 questa malattia sarà la più diffusa.1

In Italia la depressione ha un impatto elevato soprattutto nella popolazione adulta e tra gli anziani:

  • colpisce circa 2,8 milioni di italiani2
  • ha una frequenza per le donne pari quasi al doppio rispetto agli uomini
  • ha un impatto negativo su chiunque viva accanto alla persona che ne è affetta, siano essi familiari o meno
  • è spesso legata all’ansia cronica, il 7% delle persone oltre i 14 anni ha sofferto di disturbi ansioso-depressivi.2

Questo disturbo può colpire chiunque, ma diversi fattori sociali e biologici possono aumentarne il rischio di sviluppo. Anche esperienze stressanti come una malattia, la disoccupazione o un lutto possono essere una delle cause determinanti questa patologia.3,4

La depressione colpisce le persone in diversi modi, ma è molto di più di un semplice “sentirsi giù” per un breve periodo. È una condizione clinica che si protrae nel tempo che può persistere per settimane, mesi o anni.4

Tutti i sintomi hanno un notevole impatto sulla vita quotidiana perché toccano la sfera:

  • Emotiva (tristezza, sentimenti di disperazione e ansia)
  • Cognitiva (difficoltà a livello di memoria, concentrazione, attenzione e difficoltà nel prendere decisioni)
  • Fisica (disturbo del sonno, dell’appetito e del peso, disfunzione sessuale e mal di testa).3

La depressione è una malattia come altre, deve essere diagnosticata da un medico e può essere curata.

I suoi sintomi possono essere infatti trattati efficacemente con una combinazione di diverse terapie, che possono includere farmaci, counselling, supporto sociale, esercizi e tecniche di auto-aiuto.5

Nonostante ciò, non tutte le persone che ne sono affette ricevono una terapia adeguata o persino una diagnosi precoce. Inoltre, per molte persone, può essere particolarmente difficile riconoscere la propria condizione oppure, quando se ne è coscienti, può essere altrettanto difficoltoso parlarne e chiedere aiuto a causa dello stigma e dei pregiudizi esistenti.6

Il supporto da parte di amici o familiari è fondamentale: coloro che sono vicini alla persona con depressione sono nella posizione di poterla incoraggiare a cercare aiuto consultando un medico per ricevere consigli e supporto.5

  1. https://www.corriere.it/buone-notizie/18_maggio_23/depressione-2030-sara-malattia-piu-diffusa-mondo-faa4fdba-5eaf-11e8-ab4f-a9009bdd5947.shtml
  2. https://www.istat.it/it/archivio/219807. Ultimo accesso: 25 agosto 2020.
  3. American Psychiatric Association. Diagnostic and statistical manual of mental disorders, 5th edition (DSM-5). Washington, D.C.: American Psychiatric Association;
  4. 2013.Conradi H, Ormel J, De Jonge P. Presence of individual (residual) symptoms during depressive episodes and periods of remission: A 3-year prospective study. Psychol Med. 2011;41(6):1165-1174.
  5. https://www.lundbeck.com/it/patients/psychiatry/depression
  6. https://www.paginemediche.it/medicina-e-prevenzione/disturbi-e-malattie/depressione-maggiore

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